Come noto, “sette” è un numero magico: i sette giorni della settimana, i sette sapienti, i sette samurai, i magnifici sette e – perché no?- la VII edizione del Fadiesis Accordion Festival, come dichiara con entusiasmo Gianni Fassetta, direttore artistico: “Incrociamo le dita: il sette, alla nostra manifestazione, sta portando fortuna. Il progetto, infatti, è stato accolto favorevolmente dalla Regione Friuli Venezia Giulia e da altri sostenitori istituzionali, che con la loro fiducia e il loro contributo stanno mettendo le ali al nostro Festival. Sul piano dei contenuti artistici, il programma parla da solo, annoverando nomi di assoluto prestigio. Mi piace, in particolare, segnalare il grande evento di chiusura del 5 novembre, nel 25° Anniversario della morte di Astor Piazzolla: un ‘monumentale’ concerto proposto nella stessa giornata a Trieste e a Pordenone, nato dalla collaborazione tra l’Associazione Musicale Fadiesis e la Nuova Orchestra da Camera “Ferruccio Busoni” di Trieste. Non solo Pordenone incontra Trieste, ma anche il progetto Pordenone Incontra Matera si consolida in forma ufficiale, con un Laboratorio-concerto degli Allievi del Conservatorio “E.R. Duni” di Matera ospitato, sabato 4 novembre, nell’ex Convento di San Francesco. Un riconoscimento al Festival da un conservatorio prestigioso, che ha avuto come direttore il mitico Nino Rota di felliniana memoria. Quindi tanti motivi di soddisfazione, ma anche la necessità di concentrarsi su un calendario fittissimo d’impegni, in giornate ad alta intensità tra Basilicata e Friuli Venezia Giulia.”
Un altro passo in avanti, questa edizione del Festival lo fa anche nella direzione di altri territori del Friuli Venezia Giulia, fuori dai confini di Pordenone. Con eventi ospitati a Montereale Valcellina (PN), San Quirino (PN), Fagagna (UD), Pulfero (UD) e Trieste e con un primo sconfinamento fuori dall’Italia, per lo spettacolo Non capivamo proposto a Koper-Capodistria (SLO). “Essere presenti con uno spettacolo di questo tipo – sul tema della I guerra mondiale – presso la Comunità degli italiani a Capodistria, ci onora e alimenta la nostra convinzione che la fisarmonica, oltre a essere tramite di grande musica, sia una ‘voce umana’ capace di unire le persone e avvicinare le distanze ”, aggiunge Gianni Fassetta alla sua appassionata riflessione.
Pordenone, 12 ottobre ’17