FRIULIMES
Friuli Venezia Giulia: sentimenti incerti tra confine e frontiera
“Si può dar cosa più spassevole di questa: che un uomo abbia il diritto di ammazzarmi solo perché abita sull’altra riva del fiume e il suo sovrano è in lite con il mio, sebbene io non lo sia con lui?”
Blaise Pascal
Un confronto complesso, altalenante, spesso contradditorio con la propria identità accompagna drammaticamente le esistenze di confine/frontiera. Chi siamo?
In certi luoghi la risposta non può prescindere dal clima geopolitico del momento: ora elaborata in un recinto oppressivo, quando prevalgono le negazioni alienanti del confine; ora ispirata da un soffio vitale, quando i varchi di frontiera fanno sentire il respiro e il bisogno dell’altro.
Le popolazioni di confine/frontiera del Friuli Venezia Giulia, nella loro storia, hanno vissuto sulla loro pelle questi sentimenti ambivalenti: il latino “limes”, con il suo duplice significato di “linea di confine” e di “varco” che penetra nuove terre, accoglie in sé quest’ambivalenza.
Il progetto FRULIMES aspira a calarci dentro i sentimenti incerti, coltivati in questo humus dove le ragioni di stato hanno spesso frantumato le aspirazioni delle comunità e dove, tuttavia, la continua macinazione e la continua osmosi con l’alterità, alimentano sensibilità speciali e stimolano avanguardie di pensiero, nel cammino verso un’Europa dei popoli e del dialogo, del “noi” che si consolida nel confronto con gli “altri”, accogliendo la feconda energia del “noialtri”.
Un percorso scandito in tre momenti:
- Il Laboratorio storico-musicale con studenti delle Scuole secondarie, coronato dalla realizzazione di una pubblicazione (su supporto cartaceo e PDF).
- Il dialogo musicale plurilingue La musica di noialtri.
- Il concerto-racconto-immagine Un secolo sconfinato.
1. Laboratorio storico-musicale
Sada te povien / Cumò ti conti / Adès te conto /Ora ti racconto
Il Friuli orientale incontra Pordenone
Due territori s’incontrano, in un reciproco “disvelamento” delle proprie identità: il Friuli orientale, friulano e abitato da un “piccolo popolo” slavo, per secoli profondamente legato al mondo latino e, in particolare, alla Serenissima. Pordenone già enclave degli Asburgo dentro il Patriarcato di Aquileia e, ancor prima, approdo di tribù slave, come testimoniano le sepolture della cultura di Köttlach venute alla luce nel centro storico della città. Un racconto-dialogo con la regia dell’Istituto Slavia Viva e del Circolo Culturale Menocchio, ricco di “colpi di scena” e di curiosità, che cala dentro l’appassionante complessità della nostra terra, diventando occasione maieutica per far comprendere i differenti concetti di “popolo”, “nazione”, “stato” e, soprattutto, per avvicinare luoghi e storie della nostra Regione. Un laboratorio dialettico presso Scuole partner, con interludi della Scuola Fadiesis dedicati a musiche popolari dei due territori. A coronare il progetto una pubblicazione di sintesi, con riflessioni e ricerche delle scuole coinvolte.
A cura di:
- Scuola Secondaria di Primo Grado “G. Lozer” dell’Istituto Comprensivo Pordenone Torre;
- Scuola Secondaria di Primo Grado del Convitto Nazionale Paolo Diacono di Cividale del Friuli;
- Circolo Culturale Menocchio di Montereale Valcellina;
- Istituto Slavia Viva di Pulfero.
Incontri con gli allievi della Scuole coinvolte.
A seguito degli incontri e sulla base di un progetto condiviso, è stato realizzato e pubblicato (con 150 copie stampate) il libro
Sada te povien / Cumò ti conti / Adès te conto / Ora ti racconto
Il Friuli orientale incontra Pordenone
Questa pubblicazione, che parte da tre Scuole, è ispirata dall’idea della musica come “linguaggio senza confini” e si rivolge a tutti giovani e le Scuole della nostra Regione, mettendo liberamente a disposizione i contenuti elaborati.
2. Dialogo musicale plurilingue
La musica di noialtri
Un dialogo musicale plurilingue, con protagonisti la musica popolare e tre musicisti da Friuli, Carinzia (Austria), Slovenia. Il repertorio, accompagnato nelle lingue madri dai tre interpreti, illumina sulle contaminazioni tipiche delle zone di confine/frontiera, proponendo un patrimonio musicale che diventa patrimonio condiviso delle comunità latine, slave, germaniche: unità e molteplicità che derivano da una stessa matrice di vissuti e di sentimenti, arricchita da differenti sfumature culturali e linguistiche. Una musica sospesa tra più mondi, che da questa sospensione deriva la sua affascinante unicità.
Tre Musicisti Sospesi / Drei Musiker ohne Grenzen / Trije Suspendirani Glasbeniki
Gianni Fassetta, fisarmonica
Alexander Ipavec, fisarmonica
Emil Krištof, percussioni
Come da progetto, lo spettacolo è stato proposto in due appuntamenti, presso due siti di particolare interesse storico, culturale artistico.
3. Concerto-racconto-immagine
Un secolo sconfinato
Un viaggio nel Novecento, percorrendo una regione di confine/frontiera duramente provata da vicende geopolitiche che hanno gravato su intere comunità, aggiungendo alle schiere di emigranti economici, altre di profughi, esuli, apolidi. Un’esperienza sconvolgente ed esemplare, che ha messo le popolazioni del Friuli e – soprattutto della Venezia Giulia – a continuo confronto con l’altro, nella terra d’origine e in quelle di emigrazione, lungo franosi crinali che dividono fortune e destini.
Un concerto-racconto con un eccezionale repertorio d’immagini d’epoca, che accompagna con la fisarmonica un secolo di movimenti e spaesamenti, verso un futuro globale ancora denso d’incertezze, ma con segnali locali di luce, provenienti proprio da luoghi simbolo – come Nova Gorica-Gorizia Capitale europea della Cultura 2025 – che più di altri hanno patito le ferite e le artificiose divisioni portate dalla storia.
Giorgio Monte, voce narrante o Carla Manzon, voce narrante
Gianni Fassetta, fisarmonica
Romeo Pignat, testi
Come da progetto, lo spettacolo è stato proposto in due appuntamenti:
FRIULIMES
un fertile punto di partenza per nuovi eventi e altri incontri
Il progetto FRIULIMES ha saputo andare oltre le attese, raccogliendo consensi dove è stato proposto e proseguendo idealmente in altri luoghi nel Friuli Venezia Giulia e d’Italia, in particolare con varie repliche su richiesta del concerto-racconto-immagine Un secolo sconfinato.
Venerdì 3 giugno 2022,
ore 20.45
Teatro San Giorgio, Udine
per “Aspettando La Notte dei Lettori”
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Venerdì 30 settembre 2022,
ore 17.30
Auditorium R. Diemoz
Porcia (Pordenone)
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Sabato 26 novembre 2022,
ore 18.00
Ecomuseo Egea
Fertilia, Alghero (Sassari)
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Domenica 27 novembre 2022,
ore 17.30
Hotel dei Congressi
Roma
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Venerdì 2 dicembre 2022,
ore 17.00
Teatro Pasolini
Cervignano del Friuli (Udine)
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Sabato 17 dicembre 2022,
ore 17.30
Sala Operaia
Cavasso Nuovo (Pordenone)
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Lezione-racconto Un secolo sconfinato
per le Scuole secondarie di secondo grado
Dal concerto-racconto-immagine Un secolo sconfinato è inoltre stata tratta una lezione-racconto, proposta dall’autore Romeo Pignat e dall’attore Giorgio Monte, in cinque incontri (nelle giornate 21 novembre, 5 dicembre, 10 dicembre ’22) presso la Biblioteca Civica “Vincenzo Joppi” di Udine, rivolti a 11 classi di Scuole secondarie di secondo grado di Udine (N. Copernico, C. Deganutti, G. Marinelli, G.C. Marinoni, Don L. Milani, B. Stringher).
In tali occasioni è stata segnalata e resa disponibile la versione PDF della pubblicazione Sada te povien / Cumò ti conti / Adès te conto /Ora ti racconto – Il Friuli orientale incontra Pordenone Sulle basi del progetto FRIULIMES, realizzato in collaborazione con ICM Gorizia, è stato inoltre approfondito un importante momento storico (I Incontro Culturale Mitteleuropeo del 1966 a Gorizia) che ha creato i presupposti per la futura “caduta del muro di Gorizia” e per GO! 2025. Anche in questo caso è stato messo a disposizione di studenti e insegnanti utile materiale informativo (https://www.kadmos.info/kadmos_info/dalla-cortina-non-di-ferro-goriziana-alla-frontiera-piu-aperta-deuropa-lo-snodo-strategico-degli-anni-60-del-ventesimo-secolo/)